13 agosto 2007

Verso l'autunno

Il caldo ha ceduto. Ormai si dorme con il lenzuolo, e verso l'alba ci si alza a chiudere la finestra per l'aria fresca che s'insinua sotto le coperte. La mattina è sempre più difficile alzarsi e recuperare la primordiale posizione semi-eretta; dirigersi verso il bagno, aprire il rubinetto d'acqua fredda e spogliarsi. Fra un po' ci saremo dimenticati dei pigiamini corti, inesistenti, impalbabili.. tutti arruffatti nelle copertone di lana, nei calzoni per tenere caldi i piedi e nei pigiamoni felpati. Basta riccioli dietro, nella coppa, che l'involontario sudore notturno ancora oggi regala. Basta sudate serali per piastrare capelli ribelli e profumati di salsedine. La carnagione diverrà biancastra e per alcuni riscoprirà il piacere del solario artificiale. Torneranno le calze da ottanta denari "stile nonna o donna d'altri tempi" e gli stivaloni. Mani congelate, gote rossastre, burro di cacao perennemente in borsa per dare sollievo ai piccoli tagli sul labbro inferiore. Tornerà la voglia di divano, di calde tisane e lunghi film da gustare appollaiati e arruffati. Di plaid che profumano di ammorbidente e che si asciugano in sette giorni. Di vino caldo profumato di cannella o di un semplice brunello a temperatura ambiente e di castagne girate nel forno con cui bruciacchiarsi i polpastrelli. Caminetti accesi, coccole strette e baci che riscaldano cuore e membra. Tornerà la voglia di dormire appiccicati, annodati per non sentire il freddo. Di chiudere le finestre per isolare la casa, anche dai rumori di strada. Tornerà la voglia di non volersi più alzare la mattina per ascoltare in silenzio la pioggia che cade cadenzata. Di fare il bagno, anzichè doccia, in atmosfere romantiche create ad arte con musica e candele, tante e dovunque. Di profumi invernali: profumo di oceano perduto nella casa, di rose di provenza nell'armadio, di incensi consumati leggendo un libro in due, di fiori di sapone sparsi nell'acqua a sciogliersi. Tornerà la voglia di spogliarsi piano piano, levando strati su strati. Di scoprire pezzi di pelle nascosta da maglie, canottiere, camicie, maglioni, giacche, sciarpe e cappelli. Tornerà la voglia di neve, di week-end in montagna. Di legno di sandalo bruciato e di pelli che si amalgamano sopra un tappeto. Tornerà la voglia di teatro, di odori antichi e di cultura da interiorizzare e portare sempre con sé. Resterà la voglia di ascoltare un pianoforte la domenica mattina a risveglio con l'odore del caffè appena pronto, una torta di mele nel forno e il giornale fresco di stampa che aspetta di essere letto. Resterà la voglia di non avere programmi. Di prendere carta e penna per appuntare la propria vita e dare senso letterario alle emozioni. Resterà la voglia di regalare dolci emozioni per arricchire cuore e mente, per condividere un itinerario che non avrà una meta, perché sarà apprezzato nel suo percorso e non nel fine ultimo che esso si pone. Giorno dopo giorno.