14 aprile 2019

Le nostre serate scazzo

Da sempre è stato così. Basta guardarsi negli occhi per capirsi e allineare l'intento.
Di norma accade bevendo il primo bicchiere di vino. Diciamo quasi a metà del primo bicchiere. Nell'aria già si sente l'odore del secondo in arrivo anche se non hai ancora pronunciato le parole: "un altro grazie". E' come una miccia: l'insostenibile voglia che quella serata non abbia mai fine.
Noi le chiamiamo le nostre "serate scazzo". Sono quelle in cui non sai mai come va a finire. Non si decide nulla, si pensa e agisce sul momento. Tre bicchieri, solo due? Si cammina, si cena seduti sui gradini, si fanno chilometri in auto, si va a scoprire un nuovo quartiere. "Googliamo i ristoranti in zona". "Prendiamo l'auto e vediamo dove ci porta". "Andiamo giù di qui e vediamo se c'è qualche locale che ci piace". "Che ne dici di non cenare?". Questa è la nostra preferita, perché sappiamo già cosa significa: si va alla ricerca di un super aperitivo rinforzato e poi, immancabilmente, si mangia un gelato. L'abbiamo fatto in qualunque città abbiamo abitato, vissuto, sostato per qualche tempo. La nostra bellezza è che sono 12 anni che andiamo avanti così. E, amore mio, sappilo: sono state le serate più belle mai trascorse. Ricordo ancora quella notte che si tornava da una di queste serate strane, la luna era piena e alta, il cielo scuro ma limpido e te guidavi. Ci siamo guardati e abbiamo pensato di non scendere più dall'auto e non tornare più a casa. Con più coraggio chissà dove saremmo adesso.

4 aprile 2019

Con i piedi fermi per terra e lo sguardo rivolto al futuro.

Lo ammetto: adesso sento la stanchezza delle membra. E' una stanchezza che mi oscura il volto, appiattisce lo sguardo, condiziona l'umore e i colori del mio vestire.
Ho respirato tensione. Ho assorbito stress. Ho annusato il sangue non sparso delle battaglie legali.
Ho fatto di tutto perché il fardello non influisse. Non avesse effetti, non venisse somatizzato. Yoga. Aria. Verde. Respiro. Ma ora sono stanca. E per dovere con me stessa lo devo ammettere.
Le cose non sono andate come volevo. Impossibile governare e programmare gli eventi, da tanto non lo facevo più. Ho lasciato che la nuova vita scorresse con il suo nuovo ritmo. Ma sarebbe stato stupendo se l'ultimo mese fosse stato diverso da quello vissuto. Sarebbe stupendo se i prossimi mesi saranno migliori di quelli che ora posso solo immaginare.