28 ottobre 2009

Amiche interrotte

Ti ho perso per strada. O forse ci siamo perse entrambe camminando nella stessa direzione senza guardarci negli occhi. Forse, nella vita, ha ragione chi dice che è meglio star zitti piuttosto che parlare. E forse ha ragione chi finge di essere chi non è: uno che sorride sempre, che dice che gli va bene tutto, che media e che tesse relazioni per mantere sempre un equilibrio. Che importa se questo è falso, se appena ti giri l'altro, che ti ha sorriso per ore, ti manda a quel paese. Io ho sempre avuto un istinto che esce di getto. Mi si legge negli occhi cosa penso. Non so stare zitta e i miei silenzi parlano più di me. Nessuno ha un carattere perfetto. Io ho il mio. E me lo tengo, limandolo, se e quando posso. E spezzettandomi ogni qual volta qualcosa non torna. Come stasera. In cui sono alla ricerca dell'errore, di una valida motivazione che possa spiegare il caos calmo che c'è attorno e dentro il nostro non stare più, una a fianco all'altra in questa città. E altrove. In qualsiasi luogo la nostra mente ci possa aver portato.

26 ottobre 2009

Passioni

Mi scoppia il cuore da quanto ti amo. E faccio fatica a tenere a freno la lingua che vuol sottolineare il mio star male per ciò che mi manca (te). E faccio fatica a tenere a freno l'animo che s'ingelosisce per ciò che fai e non mi comprende. Forse sono infantile, forse sono solo dotata di amore puro. Quello che esce a getto e non chiede se il suo moto è corretto o no. Agisce e come un fiume in piena travolge e inonda. Anche la povera ragione, incapace di discernere quando è meglio parlare e quando invece conviene stare zitti. E aspettare che tu ti accorga, da solo, che il tempo passa. Giorno dopo giorno, il tempo passa e nessuno ci darà più ciò che non abbiamo vissuto.

21 ottobre 2009

Schiavi del lavoro

Perché nascondersi dietro un dito? Ormai mi conosco abbastanza per capirmi fino in fondo e capire che in qualche modo gliela sto facendo pagare al mio capo. Ho passato anni a sentirmi rinfacciare, da mia madre per prima, che avevo il cuore di pietra, che andavo avanti per la mia strada senza accorgermi di chi avevo a fianco, che non mi interessava d'altro che di me e di cosa stavo facendo. Bè, nel tempo sono cambiata. E l'ha notato anche mia madre. Ora mi spacco per le persone, guardo ai loro bisogni e spesso i miei vengono dopo. Dò l'anima per una causa, se la ritengo giusta, al di là di quello che me ne può venire in tasca. E me ne viene poco, ultimamente. Ma te (capo padrone che mi hai preso e portato agli allori per poi farmi cadere in basso) hai tirato fuori il peggio di me. Al punto da trovarti insopportabile, oggi, perfino alla vista. E nonostante le mail carine, i "cara" di qua, e il "buon lavoro" di là, la sensazione è che tu ti diverta a comandare la gente senza mai gratificarla, farla sentire bene sul lavoro, senza mai accorgerti se quello che ordini ha un senso, o perlomeno se vale la pena condividerlo con chi lo deve eseguire. Bè, il lavoro per me è altro che non avere mai un grazie, un bene, una spalla con cui dividere responsabilità e compiti quando sono ammalata. E oggi, anche se non ero piegata in due, l'ho voluto fortemente stare a casa. Non voglio essere indispensabile. Non voglio lasciare vuoti. Voglio lavorare senza sentirmi una schiava. Quella che mi ricordi di essere ogni giorno nei tuoi toni. E forse ora è anche troppo tardi per rimediare.

19 ottobre 2009

Love story

(Amare significa non dovere dire mai mi dispiace).
"Io non credo che esista una vita più bella di questa. Una vita dove non c'è Mozart, Bach e te".

12 ottobre 2009

Eleanor Roosevelt

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.

7 ottobre 2009

Nulla cambia

E in disparte guardo la tua vita.

NOTE A MARGINE
(il mio stato d'animo stasera è racchiuso in quella mezza bistecca lasciata lì, raffreddata e secca, dopo la nostra telefonata finita in una birra buttata via quasi piena. stomaco bloccato e pianto interrotto da mezz'ora. sono come d'autunno le foglie secche. e non vedo primavere)

6 ottobre 2009

Momenti

Sento la mancanza di te e del nostro tempo. Mancanza di giornate insieme, colazioni, pranzi e cene. Chiacchiere non al telefono. Istanti ma anche interi weekend. A volte la invidio e invidio il vostro passato in cui l'età e i lavori diversi vi hanno fatto assaporare in modo differente la vita di coppia. Noi rubiamo tempo al tempo. Carpiamo attimi ai secondi. Ci mettiamo d'accordo per solo mezz'ora al parcheggio di un'autostrada. La vita ci ha dato questo e forse ha in sè più brividi ed emozioni di quanto normali persone possano mai provare. Eppure per un istante, un momento solo, io vorrei che la trottola si fermasse e che tutto fosse silenzio. Nel rumore si fa fatica ad ascoltare il cuore. Nel trambusto si è sballottati di qua e di là e non si ha tempo per decidere e pensare a se stessi. Mentre noi abbiamo bisogno che tu pensi a te stesso. Abbiamo bisogno che tu possa ascoltare il cuore e ambire a una vita differente, dove anche se tutto corre, il tuo baricentro sia spostato verso di me. Odio il lavoro quando anzichè nobilitare e renderci felici rende ancora più difficile ciò che già non è facile. Fa rimandare scelte e impone ritmi non voluti. E te non hai ancora fatto quella telefonata. Che io non ti dico ma aspetto come manna dal cielo.

2 ottobre 2009

Assiomi

Il mio capo è uno stronzo.