18 agosto 2010

Domande

E se la condizione per avere un grande amore fosse quella di dover soffrire? Nella parola passione c'è l'origine del patimento. L'amore, per Platone, è ricerca, tendenza a raggiungere qualcosa che è l'altra nostra metà. E forse è proprio in questa tensione che ha senso il movimento delle viscere umane. Quel crampo allo stomaco, quel brivido nel basso ventre, quel liquido che esce, quel fremito alla vita.

11 agosto 2010

Dire di no

Sono arrivata al punto da non sentirmi in colpa nel dire che venerdì ho preso un giorno di ferie e non sono reperibile. Sono arrivata al punto che non mi interessa se per un ipotetico articolo chiameranno lei per tappare il buco. ANch'io ora sono una tappa buchi. Ma sono la prima tappa buchi. E poi una domanda: possibile che una persona che lavora per voi da cinque maledetti anni con rimborsi spese sull'ordine dei 60 euro ogni quattro mesi e una paga lorda mensile di 200 euro (in tempi di grassa), sempre disponibile e sull'attenti in ogni momento, pur non avendo uno straccio di contratto, non abbia diritto a dire qualche no? Lo faccio perchè nonostante tutto ci spero ancora in questo posto. E' il mio sogno e prima di abbandonarlo dovranno offrirmi un altro lavoro alla pari. Tié.
Ps. ho scoperto di avere più pazienza di Giobbe. E se qualcuno osa affermare che non ho fatto la gavetta giuro, come dice mamma, che lo attacco al muro come una pelle di fico.

10 agosto 2010

Lavoro

L'esperienza ti porta a fare le stesse cose in meno tempo. E te ne stupisci.

9 agosto 2010

Mi sposi?

Che dite: sarà perché fin da bambine ci propinano cartoni animati alla candy candy o perché fin da quando abbiamo cinque anni sfogliamo, piangendo, l'album di nozze di mamma per poi correre a capofitto ad aprire quella scatolona bianca in cima all'armadio e provare fino a quando abbiamo 24 anni l'abito bianco pieno di pizzi e merletti?
Insomma: da quand'è che ci nasce dentro, fin nel profondo, questo incontenibile desiderio di matrimonio? Posso coprirlo, camuffarlo, dire che non è vitale, che non è il primo pensiero della mia vita, posso anche raccontarmela. Però sto aspettando con così tanto desiderio quell'anello e quella promessa al chiaro di luna che vale per tutta la vita, che a volte non riesco a contenerla e mi esce da ogni parte e in ogni luogo un sorridente ma quanto mai sensato: allora, mi sposi?
Il giorno che me lo chiederai davvero piangerò per una settimana di fila.
Ps. ho già visto il negozio dove comprerò il vestito e scelto il luogo. Sono malata d'amore.

6 agosto 2010

Romanticismi

Avviso al lettore: la scrivente è ancora influenzata emotivamente dalla visione di Kate & Leopold trasmesso in prima serata ieri sulla radio televisione italiana.

Domanda: dov'è finito il romanticismo? Pensateci un attimo: quanti uomini alle prime uscite, ma anche dopo anni di consolidata relazione, vi hanno offerto una rosa o un mazzo di fiori, quanti vi fanno entrare per prime ai ristoranti, vi aiutano a indossare il cappotto, vi pagano la cena, ai compleanni nonché agli anniversari vi scrivono i biglietti?
Seconda domanda: è questo il romanticismo? Assolutamente no, o per lo meno ne è solo una parte. Perché è romantico preparare la colazione al mattino, stendendo burro e marmellata su due fette biscottate quando l'altro dorme. E' romantico scrivere un bigliettino e posarlo sotto il tergicristallo della macchina perché venga prima visto e poi letto, è romantico darsi il buongiorno ogni mattina. E' romantico fare due giri della macchina perché lei non si bagni se piove.
Di uomini romantici ne sono rimasti pochi in giro e io, sono fortunata, ne tengo ben stretto uno. Ma a pensarci bene sono ancor meno le donne romantiche. C'è troppo realismo, pessimismo, consumismo.. molto -ismo cattivo che cancella la capacità di sognare ed emozionare le signore del gentil sesso abbruttite da atteggiamenti maschili o da convinzioni single di ultima generazione. Aride trasposizioni di mondi che nulla hanno a che fare con la prosa dell'Ottocento.
Ma alla fine per essere romantici, c'è poco da fare, bisogna essere in due. Altrimenti il gesto dell'altro sembrerà sciocco e non verrà compreso. Di fronte a un uomo con una rosa in mano, infondo, c'è solo da non celare i propri occhi lucidi. Ogni altra emozione non fa parte della favola.