22 settembre 2011

Scappare... anzi, Italia svegliati!

Vorrei scappare da un lavoro che non mi piace più. Anzi, adoro il mio lavoro ma non l'azienda. Dove devo contrattare ogni volta che c'è un passaggio di anzianità, ogni minimo scatto aziendale. I conteggi sono sempre sbagliati al ribasso e sono degna socia dei sindacati che accorrrono costantemente in mio aiuto. Poi non c'è nessuna comunicazione. Scopro le cose all'ultimo. Non sono resa partecipe delle decisioni che mi vedono 'protagonista' e che quindi mi portano in primo piano esposta verso un pubblico con nome e cognome stampato sugli inviti. E la risposta del capo è: ma tu non leggi le nostre newsletter? E io avrei risposto: e tu non puoi dire alla tua dipendente a voce o anche via mail che l'avevi inserita a programma? grrr... sto sognando un futuro che non ci sarà appena al filo di una speranza che dal 13 luglio rimbalza quotidianamente nella mia testa. Ha avuto riconferma il 18 luglio e anche settimana scorsa. POi ancora il nulla. Emigrerei come mia sorella in Australia. Ma ci resterei. Porterei con me il mio uomo e il suo pupazzo. Mi dispiacerebbe alla fine solo per i miei genitori. Amici ne ho pochi e possono stare anche senza di me ne sono quasi certa. Nessuno è indispensabile quanto il tuo compagno e la tua famiglia. E alla fine, visto come siamo ridotti, forse sarebbe anche meglio fuggire dall'Italia. Giuro che se Berlusconi si dimette o cade il governo esco in piazza a festeggiare come quando l'Italia ha vinto i mondiali. E spero che l'italia mi segua. O mi anticipi (meglio). Italia.. svegliati!

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