3 giugno 2020

Janis, Norah e B&B

Te ne sei andato in silenzio, senza dirmi nemmeno che eri ammalato. L'ho scoperto quando era già troppo tardi e sei scivolato via senza salutare nessuno, troppo in fretta e con grande dolore. Ogni volta che ascolto una canzone di Norah, Janis o dei tuoi B&B che suonavi alla chitarra, la mia mente viaggia indietro di 18 anni. Solo 12 mesi eppure, hanno significato qualcosa: hai solcato nel profondo delle mie vene alcune gocce della tua vita e del tuo mondo che ancora oggi scorrono in mezzo ad altro sangue, perfettamente coagulate. Non sei stato nient'altro che te stesso sempre, coerente e fedele. Mi hai insegnato a "voler bene" nel vero senso della parola. Mi hai dato la forza di essere libera e di andarmene. Non immagini cosa e quanto mi hai dato. Me lo sono tenuta dentro come un tesoro, senza mai dirtelo, ma forse te l'hai sempre capito, perché sapevi. E ora, ogni tanto, guardo su tra le nuvole: quando in radio passa una delle tue musiche, osservo il cielo, rammento uno dei tanti frammenti che ho fermato nella mia testa e so che te sei ancora lì, a osservare questa mia vita.
E, purtroppo, so anche che cosa mi diresti immediatamente di fare.

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