19 febbraio 2020

Quattro chilogrammi

Me ne sono accorta quando ho rotto i jeans. Sì, rotto. Strappato. Inesorabilmente.
Non è semplice indossare il denim appena lavato in lavatrice ma per me non è mai stato un problema. Sono sempre stata uno stecchino rinsecchito: la gente mi faceva il giro della coscia con il pollice e l'indice di due mani. I medici mi hanno sempre tacciato per anoressica. Ma io ho sempre mangiato.
Qualcosa è però cambiato.
Il primo segnale è arrivato il 14 gennaio scorso. Milano, hotel, primissima mattina. Una giornata particolare e quel tailleur blu, taglia 36 di pantalone, che mi stringeva sulle cosce. Non ci ho fatto caso, sarò il ciclo mi sono detta. Poi 15 giorni fa, i jeans. Zac. Da buttare via.
La prova bilancia ha confermato: 4 chili pieni in più in meno di 40 giorni.
Che è successo a quell'esserino microscopico con cui mi sono confrontata per oltre 20 anni, anzi da sempre? So che sembrerò matta in queste esternazioni ma se avete sempre avuto confidenza con un corpo esile, ossuto, se avete passato anni a nascondere le braccia perché troppo magre e le costole che balzavano dal petto, non potete capire.
"Sono diventata burrosa" mi sono detta guardandomi allo specchio. Mi piaccio, piaccio al mio uomo. La gente mi dice: ti vedo bene. In realtà non sto bene, ma non per il peso. Credo di aver cambiato, a 41 anni compiuti, il metabolismo. La vita sedentaria non mi aiuta, tre ore di macchina al giorno neanche. Ma questo è il mio corpo ora... ed è forse finalmente un bene che abbia lasciato quello stato di deperimento in cui ero finita.
Ma dovrò fare a meno dei miei super jeans per un po' e apprezzare quella nuova me che adesso vedo allo specchio. Il problema però non è nei chili. Della nuova me, ultimamente, non mi piace lo sguardo.

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