3 settembre 2008

Eterni adolescenti

Chissà come sarebbe la nostra vita se ci fossimo incontrati dieci anni fa. Non dico per avere meno anni e una foto diversa nella carta d'identità. Ma per non avere eternamente in mano quell'aggeggio infernale che nella mia vita è entrato solo nel 1997 ed era un Motorola 8900. Lo ricordi? C'era perfino l'antenna da alzare per captare meglio il segnale. Buffo. Eppure come avremmo fatto ieri sera? E l'altra ancora? Come avremmo potuto, nel nostro essere eternamente girati di spalle al flash fotografico della vita (e quella foto che ho appeso in casa è la nostra vita) a comunicare? Ieri ho provato imbarazzo di fronte alle persone che mi guardavano come un'aliena. E anche oggi mentre prendevo la piadina e passeggiavo per strada ascoltando se arrivava un bit. Non sono una tecnologica e non ho mai amato il telefono. Ma quanto adoro sentirti e sentirmi vicina. Esprimiamo un bisogno adolescenziale che ci rende forse immaturi agli occhi dei più ma talmente speciali ai nostri da capire immediatamente che senza l'altro, in posti diversi, senza quel racconto, quel voler sapere, quella presa di vita diretta che ci è negata ora.. siamo a metà. Viviamo di echi di voce, ricordi gio? Di rimbalzi perché ardiamo dal desiderio di essere insieme. Di fare insieme. Siamo visionari. Abbiamo bisogno di immagini e di suoni. Tutto per dipingere a perfezione anche i particolari. E allora, viva la nostra adolescenza. Tiene l'animo in agitazione, fa sospirare, bramare, accelera il battito e ci torna quella centrifuga emotiva che è sangue, passione, desiderio inesuribile che non si estingue e non si placa. Ma cresce, cresce, cresce. E spero non finisca mai di stupirci.

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