17 agosto 2009

Dejà-vu

Alla fine ho pensato: cosa saranno mai sette giorni a fronte di un'intera vita? Bhè, gli ignoti lettori di questo blog a cui è ignota anche la scrivente (lei) sanno ormai da mesi che tra nevrosi, picchi e cadute libere, di giorni in tua assenza ne ha già sopportati un po'. Quindi ora non c'è più nulla da dire (o da scrivere) se non ammettere io stessa (lei) che sono un tesoro. Che la mia pazienza è immane. Che la sofferenza fa parte di me ormai. Che i normali concetti - gelosia, condivisione, esclusività del rapporto... - hanno un'altra accezione per me. Io non posso essere gelosa come una donna normale. Io non posso pretendere l'esclusività come le altre. Io, l'hai detto bene te in macchina ieri, dovrò sempre confrontarmi con lei (l'altra). E ti giuro che a volte il nervoso sale talmente alto da bloccarmi la gola. Perché vorrei urlare. U-R-L-A-R-E: Maledizione!

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