3 ottobre 2019

Senza filtro.

Ho perso ogni tipo di filtro. Ascolto, medito, penso. Poi non riesco più a tenere a freno la lingua. Sento banalità di ogni genere. Ingurgito schifezze. Respiro aria malata. Ma ora devo governarmi prima di pronunciare l'irreparabile, perché mi conosco da oltre 40 anni e non ho mai voluto subire. Non ho mai voluto tacere. Non ho mai voluto sopportare. Non ho mai voluto obbedire. La nuda verità è diventata così palese che, per assurdo, deve essere ignorata per poter sopravvivere. Eppure, ho troppa stima di me stessa (e oramai di poche persone intorno) per permettermi di diventare una come tante, assimilata alla massa che rema con forza e falso entusiasmo nella direzione dello schianto. Purtroppo, l'effetto domino e il combinato disposto di una serie di azioni subite senza essere riuscita minimamente a governarne la rotta (d'altronde chi sono io per poter pensare di poter anche solo dare un consiglio) stanno riducendo il mio prezioso sonno. Basta una parola mal messa per aggiungere pensieri alla mia mente già affollata. Ieri mi sono guardata allo specchio e mi sono rivista, di nuovo dopo appena un anno, più stanca e invecchiata. Dodici mesi fa fa stavo soffocando e sono scappata. Odio avere l'acqua alla gola.

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