18 novembre 2020

Una piccola Gufetta mascherata

Eh sì, sono diventata una Pigiamina, anzi una Pigiamax.
La maschera ce l'ho e se c'è freddo, grazie al plaid, ho pure il mantello.
Lei si chiama Gufetta. 
Il nome mi sta simpatico, quindi ho deciso di ironizzarci su un po'.
Scruto, osservo, un po' invidio e un po' no, quelle donne che lavorano da casa ormai da mesi e si presentano ogni giorno in video con i capelli appena usciti dal tiraggio a spazzola della parrucchiera, le camicie bianche di seta che richiedono lavaggi a secco, unghie rosse perfette che pigiano le lettere nere delle tastiere e secondo me qualcuna, sotto la tavola da pranzo, la simil-scrivania di legno in sala con una bellissima libreria Ikea alle spalle, ha pure i tacchi a spillo. 
Io a casa mia cerco la libertà e il comfort. 
A volte immagino la faccia delle persone davanti a me in una riunione vera, fisica: se mi avessero di fronte, vestita come sono ora in smart working, mi prenderebbero sul serio?

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