3 luglio 2019

Pont de ferr

Un bicchiere di vino sul terrazzo. Un collega fuori di testa che divora una ciotola di olive in un batter di ciglia. Mezz'ora prima eri lì, in uno dei più lussuosi hotel di Milano, a chattare sul terrazzo con il Brasile. Perfino il cellulare odorava di salsedine. Il tuo naso respirava la Clarins agli agrumi gentilmente offerta dal quattro stelle resort nelle sue toilette. E tu ne hai fatto buon uso in una giornata dove il termometro continuava a segnare 37 gradi a prescindere dalle lancette dell'orologio. Non avevi alcuna avvisaglia di come sarebbe terminata la serata. A messaggiare alle una passate di notte, piena di bollicine, un uomo che non ha avuto filtri velando le sue guance di acqua salata. Quel dolore, regalato con la verità del vino, ti è entrato fino in fondo allo stomaco e te lo sei assorbito e portato a casa con quel retrogusto dolce amaro di essere stata, anche solo per una sera, una confidente. Forse un'amica inaspettata. Forse, come ha detto lui, lo specchio con cui è riuscito a parlare a se stesso.

Nessun commento: