12 dicembre 2008

Acqua e sapone

Risate. Di gusto. Per due gote rosse e due ferretti del reggiseno sbucati da chissà dove. Gli occhi si spalancano quasi a dire: nemmeno me ne sono accorta di averli persi. E invece erano lì, conficcati, a ostruire il tubo. L'acqua non sgorgava e faceva sacco. Due giorni senza lavatrice a lavare per terra e trovare un secchio dove stendere accappatoio e lenzuola zuppe. Profumo di ammorbidente e bolle di sapone che riempiono l'aria con venti euro in meno - ora - in tasca (e fortuna sono solo venti) per il signor tecnico amico di chissoio.
Rido di me e della mia incapacità di essere donna massaia. E pensare che la mia prima lavatrice risale a meno di un anno fa. Ed è stata una conquista. Pensare che mi hai giustamente deriso e ora non potrei fare a meno anche di questa indipendenza: di lavare per terra acqua che non sono stata in grado di gestire. Tornerò a casa stasera curiosa di capire quale malcapitato reggiseno è rimasto senza sostegno morale.

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