13 ottobre 2008

Torno in me

Centrifugata dalle mie stesse emozioni. Avrei scritto fiumi in questi giorni ma mi sono tenuta dentro molto e poi te l’ho sbattuto in faccia senza difese. Hai visto la parte più pura e vera di me. Quella parte che per paura non ho mai mostrato a nessuno nemmeno a me stessa. Me ne sono resa conto stamani di quanto ero e sono debole e indifesa quando parlo col cuore. E ora ne sono sicura: nella mia vita prima d’ora non sono mai stata innamorata. Lo credevo. Sì, l’ho creduto una volta e sai con chi. Ma ne ero lontana anni luce. Era altro. Non il cuore che parlava. Perché quando parla il cuore, l’ho sentito, sono un’esplosione irrazionale di sensi. E io, amore mio, sono terribilmente legata al tuo cuore. Ti sento quando soffri e quando stai male. Ti sento quando sei felice e ti sento quando sei lontano. E io non posso nemmeno immaginare una vita senza te. E io non posso nemmeno immaginare che esista qualcuno più innamorato di noi. E sono sensazioni nuove che forse devo imparare a controllare, non so. Sono emozioni di vita che però voglio vivere anche nella loro tristezza perché racchiudono un senso alto e profondo che è un amore vero. E se penso che la nostra storia è iniziata per caso. Che si è nutrita con due libri incrociati come Novecento (una favola) e L’amore ai tempi del colera (un romanzo, anzi, il romanzo d’amore). Se gode di colori che solo noi sappiamo dipingere, della tua musica e delle mie righe. Se è pieno di foto mai scattate ma così impresse nella mente. Se è già un libro pensato e non ancora scritto per paura del finale (quello scenico, non certo il nostro). Se vive di teatro e di colpi di scena. Di risa e di pianti, in ugual misura. Dio mio (penso): sono la donna più fortunata del mondo. E sì, rispondo a ieri sera: sarò la tua donna per sempre. Contaci, non vorrei altro ruolo che questo. Perché io ti avrei già sposato mille volte. Io ti avrei già accolto in me con tutto quello che mi puoi dare. Perché non ho più paura (altra conquista): non ho più paura di quello che oggi considero la cosa più grande e bella che possa capitarci.

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