24 gennaio 2009

Adrenalina

Fa sempre un certo effetto essere qualcuno per la carica che si riveste. Non ho mai adorato le spettacolarizzazioni gratuite, ma dopo settimane e forse mesi di lavoro dietro una scrivania, uscire a prendere una boccata d'aria guardando in faccia le persone con cui parli e presentandoti come.. ecco: come quella che scrive per il giornale più conosciuto del settore, bhé.. non ha prezzo. Ciò che adoro però è l'adrenalina della corsa. I ritmi serrati, il fatto che dopo due ore di tastiera hai chiuso tutto e domani ti leggerai lì nero su bianco. E ti leggeranno anche altri. Ho perso, nel tempo, la paura del foglio bianco. Ma alla fine tutto torna e anche quello è questione di esperienza. Poca la mia ancora. Però ho qualcosa che gira per il verso giusto e mi sta facendo andare nel verso giusto, lo sento. In tutto questo, nell'ora di macchina con la radio a palla in andata e poi ritorno, nel mentre e nel dopo, nel pranzo fugace e anche ora, mi sei mancato tu. L'eterno compagno a cui avrei voluto raccontare tutto. E l'ho fatto, vero, con mille messaggi. E lo sto facendo anche ora in questo posto virtuale che ci siamo dedicati. Eppure ti sento come mai. E ho ritrovato, finalmente, un po' di serenità che non guasta anche in giornate come queste. E' sabato, sono quasi le 18 e sono ancora al lavoro. So che staserà sarò sola a casa, vengo da una settimana lavorativamente pesante, ma sto in pace con me stessa. E di questo ringrazio la tua scelta di stare con me come mai avevamo fatto fino ad oggi. E ringrazio la nostra complicità di renderci sempre migliori di quelli che ci immagiamo. L'amore, ho imparato con te, non ha limiti e cresce sempre. Ha confini sperduti, vive di riflussi inattesi e di emozioni che si modificano nel tempo ampliando le sensazioni di benessere. Ad maiora, dunque. Aspetto quel giorno, volendolo con tutte le mie forze.

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