30 gennaio 2009

Su e giù

Oscillo come un pendolo. Alto, basso. Riso, pianto. Difficile trovare un equilibrio e mantenerlo nel tempo. Scatto come una molla. Picchi e abissi. La mia mente lavora a ritmi accelerati. Creo ciò che non vedo. Oltrepasso i confini di ogni immaginazione del tuo mondo che non conosco e non mi appartiene. Mi consumo di gelosia per ciò che non condivido. Per quella parte così lontana di te che attendo si frantumi senza spargere pezzi ovunque. Voglio cento e ora ho cinquanta. E perdo chili di pensieri. Accumulo rabbia da sfogare. Le lacrime scendono e non me ne accorgo. Ho paura di consumarmi e implodere. L'ansia mi si scarica dentro. Sento le pulsioni nel ventre e stamani non mi piacevo davanti al solito specchio. Stamani ho evitato di osservare i miei occhi tristi. Il sonno non è più profondo. E il cellulare è sempre lì accanto. Sei l'ultima persona che sento prima di addormentarmi e la prima della mattina. Sei l'unica ragione per cui sorrido o piango. Sei tu colui che decide del mio umore. E mi si richiede nuova forza e soprattutto ottimismo: devo abbandonare le mie paure, le mille paure, pensare che andrà tutto come deve andare. Così sarà. Così deve essere. Forza, su. Hai sempre ottenuto quello che volevi!

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