1 febbraio 2009

Tre, numero imperfetto

Oggi mi sento in più. Ho l'impressione di turbare un microcosmo coeso. Di intrufolarmi dove non posso. Di guardare fuori dalla finestra l'interno di una casa altrui. Io fuori. Loro dentro. Ho l'impressione di vivere di echi di voce e non di voci vere. Di racconti e non di emozioni. Tutto mi passa davanti e non afferro niente. E muovo le mani così veloce per poter prendere qualcosa da non capire perché mi sfugga tutto. Erano anni che non versavo così tante lacrime indisciplinate. Scendono quando non devono, nei giorni e nei momenti sbagliati. E non riesco a fermarle. Sono, per ora, il mio unico sfogo per una vita che sto vivendo a metà. E talvolta non mi accontenta. Mi lascia arida. Mi spegne dentro. Mi sta lentamente spegnendo dentro. E non voglio che accada. Non posso permettere che ciò accada. Perché dopo anni e mille conflitti con me stessa ho capito che qualcosa valgo. E mi si perdonerà l'esuberanza ma credo che al mondo esistano poche donne come me. Forse meglio, forse peggio. Ma ho un mondo strano e complicato dentro che pochi hanno visto. E a pochi l'ho mostrato. Salvami amore. Rendimi felice, ti prego.

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